MakingLab

La scuola si apre al territorio

Miglioramento delle competenze disciplinari degli studenti,con particolare attenzione alla
matematica,nell’ottica del lifelong learning,attraverso la ricerca-azione con docenti e tutor esperti da
realizzarsi all’interno di MakingLab:spazi attrezzati dalle scuole per attività di progettazione-
realizzazione di “oggetti di competenza”.Docenti e studenti co-costruiscono:gli uni modelli per una
didattica innovativa,gli altri realizzano quanto hanno appreso in termini di conoscenze e abilità e
costruiscono un sapere permanente,attraverso un metodo di lavoro “del fare”,non solo materiale,ma
soprattutto cognitivo. Maggiori possibilità di recupero di eventuali studenti NEED e di alunni
svantaggiati nell’apprendimento(BES),stimoli nella peer education e nel cooperative
learning,consolidamento di legami tra ordini di scuola diversi,perché il Making lab non è frequentato
da una classe,ma da gruppi di studenti anche di classi e ordini diversi.Apertura pomeridiana della
scuola a studenti e cittadini

Localizzazione del progetto

Vista la positiva esperienza dell’anno corso, con il Progetto in rete “IT’s coding time”, altre scuole
hanno espresso il desiderio di partecipare alla rete che, ridefinita, comprende attualmente 31 Comuni
della Provincia di Parma con la presenza di Istituti superiori, del primo ciclo del Comune di Parma e
dei Distretti Sud-est ed Ovest

Tempi di realizzazione

data d’inizio: settembre 2016 data di fine: agosto 2018

Partners ed altri soggetti coinvolti nel progetto:

Università Cattolica di Milano (per il monitoraggio dei dati, l’analisi dei risultati, la costruzioni di
strumenti per la trasferibilità del progetto)
Università degli Studi di Parma (per il supporto nell’individuazione degli “oggetti di competenza” della
matematica)
Servizio TSI Marconi dell’USR dell’Emilia Romagna (per l’apprendimento in STEM, e per il coding con
l’intento di incoraggiare le ragazze a prendere in considerazioni percorsi formativi e carriere STEM )
Azienda Pedemontana sociale (per l’individuazione dei soggetti a rischio dispersione)
Ufficio studi di Piano dei Comuni coinvolti (per l’individuazione dei soggetti svantaggiati)
Enti di formazione accreditati (per le azioni di tutoraggio durante la prima annualità del progetto)
Associazioni di categoria (per il tutoraggio negli anni successivi)

MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

La didattica tradizionale svolta in classe incide ormai poco sui risultati d’apprendimento (il 100% delle
scuole coinvolte nel progetto ha individuato nel miglioramento dei risultati nelle singole discipline un
obiettivo del Piano di miglioramento); molti docenti non sono “attrezzati” per affrontare le sfide (nuovi
metodi e strumenti) con cui oggi si crea conoscenza in bambini e adolescenti (il 50%-60% dei docenti
delle scuole della Rete ha un’età tra i 40 e i 55 anni: la loro formazione iniziale ha avuto tutt’altri
presupposti). La causa è da ricercarsi anche nella mancanza di occasioni stabili, durature, percepite
come indispensabili, di formazione in situazione. Per formare docenti competenti non serve più la
lezione frontale: bisogna “mettersi in situazione”; con gli studenti, in spazi e tempi diversi dall’aula
tradizionale, si apprendono e si sviluppano competenze disciplinari e competenze chiave (Europa
2020). Quindi “facendo insieme” si recuperano gli studenti svantaggiati, si potenziano gli studenti
eccellenti, si previene la dispersione per disaffezione, si apre la scuola al pomeriggio al territorio,azione essenziale per tutte le scuole della Rete.


Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio 2022 alle 10:06